Cambiano tanto, troppo, eppure non vinciamo. In Italia si assiste al calciomercato più vivo, più frenetico, quello con più varianti durante le finestre estiva ed invernale di acquisti/cessioni, ma non si arriva, in fin dei conti, a grossi risultati.

Non è una nostra constatazione, ma è il frutto di una ricerca condotta dallo studio Cies, che ha preso in considerazione i cinque maggiori campionati europei (Italia, Spagna, Inghilterra, Germania e Francia) considerando le sole squadre che sono sempre rimaste nella massima serie negli ultimi cinque anni.

Quali sono i risultati? Dominiamo le classifiche, pressoché incontrastati. In vetta a tutti c’è il Genoa, che ha cambiato – leggete bene – 137 giocatori in un solo lustro. A seguire la squadra ligure, altre sette compagini di proprietà italiana. Al secondo posto, infatti, troviamo sì una compagine spagnola, il Granada, ma che si trova nelle mani della famiglia Pozzo, la stessa che possiede l’Udinese. E poi, club al 100% nostrani: Chievo, Fiorentina, Inter, Udinese, Roma e Atalanta, prima del Siviglia seconda squadra spagnola.

Tutte squadre sopra i cento ricambi complessivi. Ce ne sono anche altre al di sopra di questa importante cifra, compreso il Milan, a quota 102. E in fondo alla classifica chi c’è? Le squadre che poi, dati alla mano, vincono di più. Il Bayern Monaco, per esempio, con appena 55 ricambi effettuati alla pari di un’altra tedesca, il Borussia M’gladbach, e di una spagnola, l’Atletic Bilbao. Poco sopra troviamo i due top club iberici, Real Madrid e Barcellona (66), circondati d altre compagini come Arsenal, Paris Saint Germain, Borussia Dortmund.  Intorno a metà classifica si trova la Juventus, che ha cambiato 88 elementi, poco sopra al Napoli che ne ha mutati 80.

La morale di tutto ciò? Beh, è ben evidente: non conta tanto il numero di acquisti/cessioni effettuate, ma la qualità. Cambiare poco, cambiare con scelte mirate.

Qui la classifica completa dello studio Cies.