Il calcio italiano ha probabilmente trovato un nuovo attaccante di talento: mentre i vecchietti terribili non vogliono – per nostra fortuna – desistere (pensiamo ad esempio a Fabio Quagliarella) c’è chi scalpita per scalare le gerarchie e diventare subito decisivo quando chiamato in causa.

Il primo nome che viene in mente, in questo senso, è quello di Moise Kean, attaccante in forza alla Juventus e già nel giro della nazionale maggiore. Il diciannovenne piemontese di origini ivoriane aveva debuttato con la maglia azzurra lo scorso autunno in occasione della sfida contro gli Stati Uniti. Alla seconda chiamata da parte del commissario tecnico Roberto Mancini, ecco la prima storica rete.

Storica per due motivi: a 19 anni e 23 giorni, Kean diventa non solo il primo millennial a segnare in azzurro, ma diventa anche il secondo più giovane di sempre a farlo (il primato spetta a Bruno Nicolè, che nel lontano 1958 realizzò una rete a 18 anni e 253 giorni, mentre al terzo posto spicca un certo Gianni Rivera).

L’attaccante bianconero aveva già conquistato un altro record che nessuno gli potrà togliere: era il 2017 quando, con la Vecchia Signora già sicura del suo ennesimo scudetto consecutivo, Max Allegri lo mandò in campo contro il Bologna e fu ripagato con il gol del successo per 2-1). In quell’occasione, divenne il primo millennial a segnare nel massimo campionato di Serie A.

Che ne sarà ora di questa giovane promessa del calcio italiano? È chiaro che alla Juventus, con i vari Ronaldo, Dybala, Mandzukic e Bernardeschi, le possibilità di visibilità sono davvero basse e lo testimoniano le sole quattro presenze di questa stagione.

Per lui potrebbero aprirsi nuovi orizzonti, allora: magari andare in prestito a qualche altra squadra oppure essere il centro di un’asta che potrebbe portarlo in poco tempo in un altro grande club. Sempre che i bianconeri non decidano di blindarlo. Staremo a vedere.