Nelle vesti di portiere non ha lasciato grandi tracce, ma nei vent’anni come direttore sportivo del Siviglia Ramon Rodriguez Verdejo Monchi ha riscosso un ottimo successo. Lasciata la Spagna, è da due settimane atterrato a Roma per provare a far fare quel salto di qualità che il club giallorosso da tempo insistentemente cerca.

E il dirigente spagnolo dimostra subito di avere le idee molto chiare su tante vicende che riguardano i capitolini. Il primo punto? Certamente la questione legata a Francesco Totti. Cosa ne sarà di Er Pupone il prossimo anno? Sarà un dirigente della Roma, svela Monchi, rivelando come ci sia già un accordo con la società affinché questa in corso sia l’ultima stagione passata dallo storico capitano sui campi di gioco, prima di sedersi dietro la scrivania in un ruolo non meglio precisato. Sa che è molto importante Totti per l’intero ambiente, dal momento che è  una “bandiera” della Roma – “lui è la Roma”, osserva – e per questo deve stare al fianco di tutti per poter meglio capire cosa significhi lavorare per la Lupa.

In seguito viene affrontato il nodo allenatore. Da mesi, oramai, Luciano Spalletti continua a dire di non poter restare sulla panchina giallorossa senza aver vinto almeno un trofeo. Il trofeo auspicato non lo vincerà, per questo la sua permanenza per giungere al capolinea. Ma a frenare tutto è lo stesso Monchi, che afferma di voler provare a convincere l’allenatore toscano a ripensarci, pur sapendo che sono tante le squadre interessate a lui, da quelle di prima fascia come l’Inter a quelle di secondo piano come il Chievo o il Genoa.

Infine il gap con la Juventus. Su questo punto Monchi preferisce tenere i piedi ben saldi a terra e, pur ritenendo come nulla sia impossibile, è convinto che la differenza tecnica tra le due squadre non sia facile da colmare, ma bisogna partire dall’attuale rosa a disposizione per migliorarsi giorno dopo giorno, chiedendo a tale scopo l’aiuto dei tifosi per “remare tutti nella stessa direzione”.