Il matrimonio tra Lorenzo Insigne e il Napoli continua almeno fino al 2022: è ufficiale il prolungamento del contratto tra la società di Aurelio De Laurentiis e l’attaccante campano, giunto dopo settimane difficili che avevano messo in ansia i tifosi partenopei.

Ma ora si festeggia a Castelvolturno, sede del ritiro della squadra. Il venticinquenne di Frattamaggiore vestirà ancora i colori azzurri per altre cinque stagioni, quando a quel punto avrà raggiunto la soglia dei trentuno anni. “Sono orgoglioso e fiero, è un sogno che sia avvera”, sono le prime parole pronunciate dal diretto interessato, che percepirà la cifra di 4.5 milioni netti a stagione più bonus (nessuna clausola rescissoria prevista).

Non può che essere soddisfatto il Presidente del club De Laurentiis, che definisce il suo pupillo “una bandiera”, nonché il simbolo della squadra perché emblema della vera “napoletanità”. Un sentimento, quello che lega Insigne alla sua città, che il patron del Napoli ha riscontrato anche nell’attuale capitano Marek Hamsik, ma che certamente non è comune a tutti.

“Stare qui non è come stare a Torino o Manchester”, osserva il vulcanico Presidente, che sa bene che far restare malvolentieri un giocatore in una squadra non conviene a nessuno, ma è sicuro come in questo caso il raggiungimento dell’accordo ha portato e porterà benefici ad entrambi le parti.

Poi ritorna a prendere la parola Insigne, che ammette di sentire una certa responsabilità perché napoletano di nascita. Si dice comunque tranquillo sotto questo aspetto, consapevole di aver sempre “dato il massimo” nonostante sia “cresciuto nelle difficoltà”. “Spero di non togliere mai più questa maglia e di vincere qualche trofeo importante”, è il suo auspicio.

E le possibilità per vincere qualche trofeo importante ci sono, dal momento che il Napoli è l’unica squadra in Europa ad aver portato quattro giocatori in doppia cifra nell’arco di questa stagione. Un’annata comunque “fantastica”, chiosa De Laurentiis, convinto che, con alcuni “innesti sulle corsie”, non ci sarà che “l’imbarazzo della scelta”.