La notizia che gela i tifosi del Milan arriva in un caldo pomeriggio di metà giugno: Gigio Donnarumma non rinnova con la società rossonera, così il prossimo anno, alla naturale scadenza del contratto, sarà libero di andare altrove. O forse già quest’estate?

Comincia alle ore 16.30 l’incontro decisivo tra il procuratore Mino Raiola e l’amministratore delegato Marco Fassone. Quaranta i minuti di colloquio tra i due per porre fine ad una discussione che va avanti da mesi. Alla fine tocca all’ad della squadra uscire allo scoperto e prendere atto della volontà “definitiva” del giocatore di non procedere al prolungamento del contratto offerto, vale a dire cinque milioni netti a stagione proposti dal direttore sportivo Massimiliano Mirabelli.

A diciotto anni, evidentemente, non si ha reale conoscenza del significato del denaro, specie se (mal) guidati da un agente con pochi scrupoli come Raiola, che per mesi ha tenuto sotto scacco tanto il suo assistito quanto la società lombarda in una situazione di paralisi che fa chiaramente capire in che direzione (sbagliata) sia ormai andato il calcio contemporaneo.

E ora? Fassone fa sapere che non valuterà proposte di mercato che arriveranno quest’estate, sebbene i club che corteggiano il baby portiere non mancano (Real Madrid in primis). E bisognerà vedere se – giustamente – si deciderà di applicare quanto promesso (e minacciato) alcune settimane fa, vale a dire lasciarlo in panchina o in tribuna.

Ed è questo che Donnarumma non ha calcolato, quanto possa far male alla sua età un anno lontano dalla porta, un anno che possa anche compromettere le annate a seguire, ma che forse servirebbero da lezione per un comportamento non proprio eccelso.

Cosa accadrà a questo punto al Milan? Se Gigio non dovesse essere il titolare della prossima stagione, bisognerà guardare al mercato. In casa c’è un giocatore esperto come il quarantenne Storari oppure un giovani dalle belle promesse come il ventenne Alessandro Plizzari, reduce dal bronzo iridato con l’under 20. Probabile, perciò, che si propenda per una via di mezzo che corrisponda allo spagnolo del Napoli Reina (in rotta con De Laurentiis), al brasiliano della Juventus Neto, oppure ad un altro giovane come Perin del Genoa o Meret dell’Udinese.