La telenovela Gigio Donnarumma sta volgendo al termine con il lieto fine: dopo le polemiche delle ultime settimane e la presunta volontà di lasciare la squadra in cui era cresciuto e che l’aveva fatto esplodere, il numero uno rinnova con il Milan per cinque stagioni.

Pochi minuti prima dell’ufficialità da parte del club rossonero, è Gianluca Di Marzio a svelare in anteprima a SkySport i dettagli del contratto. Ed è un contratto faraonico che nulla ha da invidiare a tanti top club, specialmente se si considera che si tratta di un ragazzo di soli diciotto anni. Andranno nelle sue tasche ben sei milioni di euro a stagione, con una doppia clausola rescissoria inserita nell’accordo: 100  milioni in caso di qualificazione alla prossima Champions League (dunque obiettivo tra le prime quattro di Serie A) e 50 milioni in caso di mancata qualificazione.

E non è ancora finita, dal momento che nell’accordo rientra anche il fratello di Gigio, Antonio, già passato dalle giovanili del club meneghino: tornerà alla base, sarà ingaggiato come terzo portiere e guadagnerà un milione di euro a stagione. Donnarumma diventa così il terzo più pagato della Serie A dopo Higuain, che percepisce sette milioni e mezzo, e Dybala, che ne percepisce appena mezzo in meno. Crediamo che si aprirà un acceso dibattito legato alla cifra messa in campo dalla dirigenza milanista per blindare un ragazzo così giovane.

Sta di fatto che viene rifiutata dal ragazzo la presunta proposta del Paris Saint Germain, che aveva messo sul piatto ben tredici milioni annui (oltre a macchine di lusso e ville), e vengono zittite le pretese del procuratore Mino Raiola, che aveva precedentemente parlato di ambiente ostile nei confronti del suo assistito per la pressione messagli addosso.

Li Yonghong vuole fare sul serio, dunque: la campagna acquisti procede a gonfie vele (Musacchio, Kessie, Ricardo Rodriguez, Borini e Chalanoglu) e con il rinnovo del pilastro del nuovo Milan la squadra appare davvero pronta a lasciarsi alle spalle l’ultimo lustro assai avaro di soddisfazioni.