Questo matrimonio s’ha da fare o non s’ha da fare? L’unione tra il Milan e i nuovi investitori cinesi rischia un nuovo rinvio, l’ennesimo di questi ultimi mesi.

Traspare fiducia in Fininvest, proprietaria della società rossonera, ma, secondo indiscrezioni, emergono complicazioni in merito alla chiusura della trattativa che porterà il Diavolo a passare dalle mani della famiglia Berlusconi a quelle di Sino Europe Sports. Era inizialmente prevista per il primo marzo ed è attualmente spostata al giorno tre l’Assemblea dei soci in Via Aldo Rossi a Milano, ma traspaiono difficoltà da parte dei futuri proprietari nel rispettare tale scadenza.

Dopo i duecento milioni già versati nelle casse di Fininvest nei mesi scorsi, si potrebbe arrivare al versamento di una nuova caparra del valore di cento milioni, per poi concludere tutta l’operazione entro fine marzo, versando i venti milioni restanti secondo quanto pattuito, più gli ultimi cento a copertura della gestione corrente del club. A questo punto resta da vedere se verrà confermato lo slittamento o se Sino Europe Sports manterrà i suoi impegni e rileverà il 99.3% della quota societaria.

Ad ogni modo, se tutto dovesse procedere regolarmente, comincia a delinearsi l’organigramma societario, con Silvio Berlusconi che potrebbe restare in qualità di Presidente onorario. Yonghong Li diventerebbe il vicepresidente vicario, Marco Fassone l’amministratore delegato al posto di Adriano Galliani. Ancora ignota, invece, l’esatta composizione degli investitori, se non fosse per la confermata partecipazione di Haixia (fondo a partecipazione statale) e China Construction Bank.

Uno scenario incerto che non fa troppo bene alla squadra milanese, impegnata nella rincorsa ad un posto in Europa. La band di Vincenzo Montella, comunque, eccetto il brutto mese di gennaio, terminato con tre sconfitte consecutive in campionato e l’eliminazione dai quarti di finale di Coppa Italia, ha ripreso a marciare ad buon ritmo già mostrato nella prima parte di stagione.