La stagione che sta per concludersi verrà archiviata senza grosse soddisfazioni, perciò l’Inter si dà da fare affinché il futuro sia meno scialbo del presente. E bisogna partire dalla panchina perché, se fino a qualche settimana fa Stefano Pioli sembrava in dirittura di riconferma, gli ultimi risultati l’hanno allontanato di nuovo dai nerazzurri: quattro sconfitte nelle ultime sei giornate rappresentano un campanello d’allarme per una squadra che fino a un mese fa diceva di credere ancora ad un posto per la Champions League.
Dunque, chi sarà il terzo allenatore dell’era Suning? I nomi che circolano ormai da qualche tempo sono sempre gli stessi, ma c’è qualche new entry. Prima di tutto resta in pole position Luciano Spalletti, il cui divorzio dalla Roma è altrettanto imminente. Il tecnico toscano resta la pista più percorribile per il club lombardo e al tempo stesso la preferita del coach toscano, che arriverebbe così in una delle tre big del calcio italiano dopo anni di onorata carriera.
I sogni, comunque, si chiamano Diego Pablo Simeone e Antonio Conte. Fermo restando che arrivare al pugliese del Chelsea sembra davvero difficile (e oltretutto sembra essersi inserito anche il Psg per sostituire Emery) è impervia ma non impossibile la strada verso l’argentino, che potrebbe ulteriormente avvicinarsi dopo il tonfo del suo Atletico Madrid nella semifinale di Champions contro i cugini del Real.
Nelle ultime ore, poi, è spuntata la sorpresa Maurizio Sarri. A quanto pare il direttore sportivo Ausilio ha fatto un sondaggio proprio nel corso del confronto tra le due squadre domenica scorsa per provare ad accaparrarsi l’allenatore del Napoli. Ma strapparlo a De Laurentiis è quasi impossibile, dal momento che il toscano ha un contratto fino al 2019 e una clausola di otto milioni di euro, cifra che soltanto Abramovich fu in grado di spendere per un allenatore (era il 2011 e il prescelto fu Villas Boas, pagato quindici milioni al Porto).